A volte ritornano | Intervista a Mirko Manetti

24 giugno 2018

A volte ritornano | Intervista a Mirko Manetti

A due anni dalla fortunata campagna "Facevo prima col treno", l'autore toscano Mirko Manetti ha (ri)scelto BeCrowdy per sostenere la realizzazione di "The improv big bang theory", il primo saggio sull’improvvisazione teatrale.

Abbiamo deciso di intervistarlo per conoscere meglio questa sua nuova avventura e capire cosa lo ha spinto a ripetere l'esperienza con il crowdfunding.

Ciao Mirko, ci ricordi in sintesi il tuo primo progetto "Facevo prima col treno"?

Nell’estate del 2014 mi misi in cammino dal mio paesino, in Toscana, verso Roma. Ogni sera pubblicavo su Facebook il diario del viaggio, divertendomi a “romanzare” disavventure e personaggi incontrati durante l’esperienza. I post divennero seguitissimi, tanto che molti mi spinsero a metterli insieme e pubblicare un libro una volta tornato a casa. Mi sono convinto a farlo solo due anni dopo, anche perché ho voluto aggiungere una piccola guida per i curiosi e un finale a sorpresa. Il successo del libro continua a sorprendermi!

Cosa ti ha spinto a scegliere il crowdfunding? Come sei venuto a conoscenza di BeCrowdy?

Ho banalmente googlato. Avevo sentito questa strana parola inglese ("crowdfunding") già un paio di volte, mi sono chiesto se fosse il caso di tentare. Cercando un po’ di info, un sito metteva accanto le modalità di crowdfunding di diverse piattaforme: le condizioni e la trasparenza di BeCrowdy mi convinsero. 

Due difficoltà incontrate nel corso della campagna.

La prima è enorme e comune ormai a qualsiasi attività sui social network: occorre ‘sbattersi’ molto per diffondere l’idea. È quantomeno un lavoro. Io sono stato aiutato da un amico che si divertiva spontaneamente a fabbricare meme di VIP col mio libro in mano, e questo mi ha aiutato moltissimo. Ma pubblicavo continuamente per tutta la durata della raccolta fondi, l’impegno è veramente tanto. Un altro limite, ma di minore impatto e sicuramente non legato prettamente alla campagna, è provvedere al recapito di eventuali “premi” per i sostenitori: i costi di spedizioni dei libri per noi privati sono ancora elevatissimi, rischiano di rosicchiare molto dei fondi raccolti.

E’ stata un’esperienza che definiresti impegnativa?

Ops, me la sono bruciata con la risposta precedente! Comunque sì, impegnativa sicuramente, ma anche soddisfacente: una campagna prevede anche un contatto diretto con i possibili interessati. Nel caso di Facevo prima col treno ho conosciuto molte persone incuriosite dal cammino. Sicuramente l’argomento favorisce la socialità e l’interesse spontaneo di chiunque, e questo mi ha molto facilitato.

Chi sono stati secondo te i tuoi sostenitori "tipo"?

Sono stati di due tipi: i conoscenti che mi hanno accompagnato durante questa impresa e quelle persone, per fortuna sempre di più, interessate ai cammini e ai pellegrinaggi.

Due vantaggi del crowdfunding.

Nel caso del prodotto editoriale, è stato fondamentale avere un quadro generale della prima tiratura: altrimenti non avrei saputo minimamente come decidere la quantità di libri da stampare in prima istanza. Per questo, la campagna è stata importantissima e – come sa chi pubblica con piccole case editrici – questo parametro è vitale per una pubblicazione. Il secondo vantaggio è indubbiamente la disponibilità anticipata di fondi da poter impiegare nel progetto.

Ora che stai cercando di replicare il successo con The improv big bang theory, hai modificato qualcosa nella tua campagna di promozione?

L’ho allungata un po’ e ho abbassato il tetto da raggiungere, per un motivo molto semplice legato al prodotto: si tratta di un saggio che punta a stuzzicare l’interesse di una nicchia ristretta di persone, è un trattato di storia dell’improvvisazione teatrale. È una pratica molto diffusa in Italia, ma non si può paragonare all’interesse generico di un diario di viaggio scritto in maniera molto leggera e ironica. Devo raggiungere le varie scuole e centri di ricerca per diffondere la notizia, e non ho idea di quante persone sarò in grado di coinvolgere effettivamente.

A chi consiglieresti il crowdfunding?

A chiunque abbia un’idea originale che però si affianca a una passione sincera. Internet è un mondo pieno di persone con una formazione specifica nell’ambito della comunicazione, per competere con queste persone riuscendo a portare avanti una propria idea, la passione nel raccontarla è indispensabile.

Grazie Mirko e in bocca al lupo!!!

 

Per chi fosse interessato a conoscere Mirko e le sue iniziative, ecco il link al suo sito: mirkomanetti.it

Il link della campagna The improv big bang theory: www.becrowdy.com/the-improv-big-bang-theory

E il link di Facevo prima col treno: www.becrowdy.com/facevo-prima-col-treno