The project

L'associazione culturale Aut-Out è una realtà indipendente che dal 2007 si dedica alla formazione, all'organizzazione di eventi culturali e alla produzione di spettacoli teatrali.
La nostra mission è quella di proporsi come terreno fertile per la creazione di nuovi format teatrali che trattino in modo fresco e originale tematiche che hanno un forte legame con il sociale.
L'obbiettivo è quello di intrattenere cercando sempre di offrire spunti di riflessioni su temi che riguardano la nostra quotidianità e il nostro tempo.
Altra prerogativa fondamentale di Aut-Out è quella di dare spazio creativo e lavoro a giovani talenti e professionisti del settore (attori, tecnici, maestranze).
Aut-Out non usufruisce di sovvenzioni o fondi pubblici e da sempre pratica la raccolta fondi come strumento fondamentale per la realizzazione dei propri progetti.
Anche questa volta chiediamo a voi "il pubblico" di diventare co-produttori dei nostri spettacoli aiutandoci a realizzare per voi progetti di qualità, di contenuto e davvero indipendenti.
I vostri contributi serviranno a finanziare: costumi, materiali scenografici, materiale promozionale (locandine e cartoline) etc.

STORIA DI UN PEZZO DI CARNE è la nuova opera teatrale scritta e diretta da Borìs Coudrais (ex Marco Maltauro) - interpretata da Giada Prandi, Fabio Maffei e Gabriele Sabatini.
Liberamente tratto da “La Dama delle Camelie” di Alexander Dumas lo spettacolo racconta la tragedia di una donna che vuole piacere ed essere amata, ma odia il proprio corpo.
Di questa ossessione, si ammala.
La pièce mette in scena una famosa storia d’amore - reinterpretando quella dell’opera di Dumas - per affrontare l’universo della bellezza e, soprattutto, dell’ossessione estetica.



Come è possibile che una donna intelligente sia posseduta e rovinata dall’ansia di essere bella, magra, perfetta… di restare giovane, di piacere agli uomini, di essere in perenne competizione con le altre donne giovani, belle, magre, perfette?
Chi l’ha ridotta così, a sentirsi un pezzo di carne?
La bellezza e il culto dell’immagine è una delle costanti della nostra quotidianità. Nello spettacolo si vede una donna che non si piace, vorrebbe essere perfetta e così si lascia sfuggire il vero amore della sua vita.
Nell’originale di Dumas, l’eroina è malata di tisi e il suo grande amore sfuma perché una donna di facili costumi, come lei, non può far coppia con un giovane “molto perbene”.
Questo risvolto potrebbe sembrare anacronistico ma lo è fino a un certo punto, ricorda qualche scandalo odierno, di rampollo molto in vista “beccato” insieme ai trans.
Comunque, in questo spettacolo l’interesse è per questa mania di apparire belle giovani e perfette.
Questa è la “tisi” di Margherita, di questa lei si ammala. La chiamano “dismorfofobia”, è spesso legata a disturbi alimentari, depressione, se ne vedono tristi esiti oggi in operazioni di chirurgia estetica devastanti, o incomprensibili in giovanissimi.
Ne sono affetti anche gli uomini, ovviamente, la cui vanità è sempre più un dato di fatto, pur restando patetica. La non accettazione di sé e il perfezionismo portano lontano dalla vita, appunto.
Non d’amore, ma di dis-amore si muore.

LE TEMATICHE

Lo spettacolo affronta una delle tematiche sociali più attuali che oggi colpisce non solo l’universo femminile ma anche quello maschile. La bellezza un tema che da sempre ha affascinato pittori, artisti, poeti, letterati ma che oggi nella quotidianità comporta sempre più un peso di accettazione sociale e individuale.
Nello specifico la bellezza e il rientrare in alcuni canoni estetici possono portare a patologie psicologiche come la Dismorfofobia (oltre che anoressia e bulimia che sono legati a disturbi alimentari anche con cause differenti) e soprattutto spinge i giovanissimi a sottoporsi a diversi tipi di interventi estetici, oltre che ad utilizzare tutta una serie di prodotti e terapie per la cura della propria bellezza.
Questo argomento e tutte le insicurezze legate all'aspetto estetico e alla sfera sentimentale "per compiacere il desiderio maschile” (ma anche quello femminile) sono il fulcro su cui lo spettacolo pone in maniera ironica, ma tagliente, la riflessione.
Oggi basta fare un breve giro sul web dove impazzano test, consigli, ma anche paure, timori dubbi e perplessità impazzano sul web, nei forum e nei siti. Inoltre negli USA ne hanno fatto addirittura un fattore economico, perché la bellezza è un fattore di investimento e di guadagno... ma il confine tra l’ossessione e la cura della propria persona diventa sempre più sottile e dannoso.



LO SPETTACOLO debutterà in prima nazionale il 27 Gennaio 2015 a Roma al Teatro dell’Orologio, il noto spazio culturale nel cuore della capitale, tra Campo de’ Fiori e Piazza Navona. Lo spazio teatrale offre 100 posti a sedere.
Lo spettacolo “Storia di un pezzo di carne” della durata di 75’ min. sarà in scena dal 27 gennaio all’8 febbraio a partire dalle 21.00

Nota sulle ricompense: i prezzi ufficiali dei biglietti sono Intero 15 euro, Ridotto 12. Per chi ci sostiene su BeCrowdy faremo una riduzione speciale a 10 euro.
A questi prezzi bisogna sempre aggiungere 3 euro di tessera associativa annuale del teatro.
Questo vale anche per chi ha l'omaggio.