The project

L'ultimo piccione di Verdun
Progetto di salvaguardia del Teatro dei burattini del Teatro Medico Ipnotico

Non essendoci nella città di Parma un luogo che accolga gli spettacoli di burattini, stiamo cercando degli spazi popolari che abbiano le caratteristiche adatte per potere mettere in scena le nostre commedie di burattini, e poter effettuare le prove per il nuovo spettacolo.
Il nostro progetto è basato su quattro punti:

  1. La singolarità degli spettacoli proposti
  2. Il prezzo popolare del biglietto
  3. Continuità della proposta: rassegna primaverile
  4. La produzione di un nuovo spettacolo

Primo punto:
La singolarità degli spettacoli proposti.

La nostra compagnia, conosciuta e apprezzata da tempo, ha in repertorio undici spettacoli di burattini prodotti da noi. Abbiamo scritto i testi, scolpito i burattini in legno, disegnato e cucito i costumi, dipinto le scene, progettato e fatto costruire i teatrini. L'aspetto artigianale è quindi un fondamento essenziale del nostro lavoro di burattinai. Abbiamo chiesto ad amici musicisti di comporre le musiche degli spettacoli, e in alcuni di questi l'accompagnamento musicale è eseguito dal vivo.
La nostra recitazione, eseguita dal vivo e non con voci registrate, è poetica e nello stesso tempo riesce a coinvolgere un pubblico di tutte le età.
Quello dei burattini infatti è essenzialmente un teatro comico.
La durata degli spettacoli è di un'ora circa, e la compagnia solitamente presenta lo spettacolo e alla fine incontra il pubblico.



Secondo punto:
Abbassare i costi dei biglietti.

Stiamo cercando di realizzare una campagna di crowdfunding per poter abbassare i costi dei biglietti.

Per la visione dello spettacolo verrebbe richiesto al pubblico o una libera offerta oppure il pagamento di un biglietto dal costo molto popolare:
3 € gli adulti e 2€ i bambini.
In questo modo una famiglia di quattro persone può passare un pomeriggio di divertimento e d'istruzione con 10 €.
Solitamente a noi gli incassi servono a malapena a coprire le spese, che nel nostro lavoro sono molte: dai materiali alle regolamentazioni assicurative che dobbiamo pagare per poterci esibire.



Terzo punto:
Continuità della proposta.

Stiamo cercando di realizzare una campagna di crowdfunding per poter dare continuità alla nostra proposta, che consiste nella realizzazione di una piccola rassegna di quattro spettacoli, da tenersi nella primavera del 2015.

Quello dei burattini non dovrebbe essere uno spettacolo che si propone come un evento eccezionale, nella storia dei burattini non è mai stato così, ma piuttosto come un appuntamento regolare, un punto di riferimento per le famiglie. In questo si differenzia molto da quelle che sono le programmazioni dei teatri o dei festival.
Un tempo i burattini a Parma si potevano vedere nei teatrini delle parrocchie, a Bologna c'erano baracche stabili costruite in vari punti delle città.
Tuttora a Parigi e a Lione, dove ci siamo esibiti con successo, gli spettacoli di burattini vengono proposti con regolarità il sabato, la domenica, e il mercoledì, che in Francia è giorno di festa per le scuole. Il pubblico dei burattini è critico, non si accontenta della visione di uno spettacolo folcloristico, e le capacità del burattinaio determinano il successo delle rassegne. Noi crediamo che Parma, per tradizione e per il seguito di pubblico che abbiamo avuto in questi anni, sia una capitale del teatro dei burattini. Abbiamo lavorato in sale, strade, piazze, feste, teatri, e siamo riusciti a formare un nuovo pubblico, fatto di parmigiani e non, di bambini e di adulti entusiasti del nostro lavoro che collega la tradizione di quest'arte alla contemporaneità dei nuovi linguaggi.



Quarto punto:
La produzione di un nuovo spettacolo

Stiamo cercando di realizzare una campagna di crowdfunding per poter incominciare ad allestire lo spettacolo nuovo da presentare nella rassegna di primavera.

Vorremmo mettere in prova il nostro nuovo spettacolo di cui stiamo realizzando i nuovi burattini e scrivendo il copione. Abbiamo però bisogno di uno spazio per provare e per costruire le scene. Il contributo servirebbe per permetterci di affrontare le spese iniziali dell'allestimento.

Il nostro progetto si chiama "L'ULTIMO PICCIONE DI VERDUN", in riferimento all'avvenimento storico che ha visto come protagonista un piccione viaggiatore e il messaggio che portava. Nel corso della prima guerra mondiale, il 4 giugno del 1916, un manipolo di soldati francesi era tenuto sotto assedio dalle truppe tedesche. Arrivati ormai allo stremo delle forze, il comandante francese Raynal inviò un messaggio con un piccione. Ecco cosa portava scritto il testo del messaggio:

Noi resistiamo sempre, ma subiamo un attacco coi gas e coi fumogeni molto pericoloso.
Urge disimpegnarci.
Fateci dare subito comunicazione ottica col Forte di Souville che non risponde più ai nostri appelli.
E' il mio ultimo piccione.



Che cos'è il Teatro medico-ipnotico?

Il Teatro Medico-Ipnotico si occupa di ricerca nell'ambito del Teatro di Animazione, e prevalentemente alla realizazzione di spettacoli di baracca con burattini proposti a spettatori di tutte le età.
E' medico perchè vorrebbe curare lo sguardo, ipnotico perchè lo sguardo per essere curato dev'essere liberato, anche con una risata.

I burattini sono sculture?

Sì, sono statue moventi che subiscono la legge di gravità quando sono inanimate, mentre quando sono rianimate la sfidano.

Il loro è anche un teatro di parola?

Sì, poiché le parole sono una sintesi di gesto e suono. La mimica e la scultura sono le arti più primitive, e sono sicuramente le basi di questo lavoro.
La scrittura dei copioni è una questione privata, l'immaginario di ogni burattinaio è una storia privata. Il mio è fatto di esperienze, pittura, cinema.

La povertà e la lentezza sono i limiti del teatro dei burattini?

Essendo statue moventi, segni visivi statici bloccati nell'istante, possono tentare di prendere la distanza dal tempo, da Saturno e dalla malinconia.
I burattini possono tentare di non inserire il movimento nel tempo ma piuttosto il tempo nel movimento.
In questo modo le immagini appaiono e scompaiono per quello che sono, dei fantasmi.

Il suo è un linguaggio tradizionale, lontano dalla modernità. Non crede in questo modo di poter offrire solo immagini di morte?

La tradizione è nella memoria collettiva. Io voglio ricercare il classico che si cela nel teatro dei burattini.
Per intrattenere la morte il più possibile in platea, vendendogli sempre lo stesso biglietto.