The project

Il circuit bending è stato scoperto da Reed Ghazala nel 1966 quasi per caso. Nel corso dei successivi 40 anni questa tecnica ha dato origine ad un assortimento stupefacente di dispositivi, il cui peculiare sistema di sintesi sonora non suggerisce solo un “instrumentarium” nuovo, ma ha dato origine ad una nuova forma d'arte che, pur richiedendo particolari procedure e sensibilità è di facile accesso per tutti. Fin dalla sua invenzione, questa tecnica si fonda sul riciclo di gadget o di giocattoli elettronici, anche difettosi o completamente fuori uso, e quindi destinati alla discarica, trasformandoli in strumenti musicali unici e, il più delle volte, irripetibili.
Questi strumenti/opere d'arte vengono adesso utilizzati in tutto il mondo da musicisti e dj, e diversi esemplari iniziano ad essere esposti nei musei di Arte Moderna. Si può parlare di un’arte alternativa, aperta a tutti e a basso costo, la cui forte componente casuale stimola l’attitudine al controllo e all’organizzazione continua delle infinite possibilità sonore che è in grado di generare. Il circuit bending ha aperto un“paese delle meraviglie”di voci aliene e inaudite (nel senso letterale del termine), molte delle quali sono in grado di stare al passo, per complessità e ricchezza timbrica, con le sonorità prodotte dai più sofisticati sistemi di sintesi e di generazione sonora.



L’iniziativa
Dal 30 aprile al 4 maggio si terrà a Traversetolo (Parma) l’evento “L’arte del Circuit bending” una mostra interattiva derivante dalla collezione di strumenti circuit bending di Mauro Casappa. Negli stessi giorni a Traversetolo potrete partecipare al corso per creare circuiti sonori. Ci saranno anche 3 sessioni di concerti performativi, live di macchine sonore e vecchi giocattoli che suonano insieme.
Il corso è una presentazione del circuit bending sviluppato su 3 giornate (dal 30 aprile al 3 maggio dalle 15.30 alle 18.00) con livelli di apprendimento diversi. Le attività sono teoriche e pratiche di apertura del gioco durante l’indagine delle varie possibilità sonore che emergono lavorando sui circuiti dello strumento suoni “da tenere” e quelli “da scartare” al termine dell’attività il gioco/strumento rimane al corsista.
Il corso fornisce mezzi di espressione non convenzionali e si struttura in particolare per favorire la realizzazione di strumenti e interfacce per attività musicale o compositiva. Presenta notevoli connotazioni trasversali in quanto orientato all’idea che l’intero universo sonoro possa fornire validi elementi a fini sia espressivi che creativi, oltre che didattici e formativi, e che l’espressione artistica, se opportunamente condotta e guidata, sia uno dei motori più efficaci della conoscenza.



Un altro aspetto fondamentale è dato dall’opportunità che ciascun allievo ha, per tutta la durata del corso, di essere assistito, sia nella fase costruttiva che in quella performativa, da tecnici e artisti del suono di comprovata esperienza. E’ un’attività per tutti, anche per coloro che poco o nulla sanno di elettronica, è’ considerata la tecnica di progettazione audio più semplice in assoluto. L’attività non prevede rischi, in quanto gli oggetti da modificare o da costruire non sono alimentati tramite corrente a 220 volt ma a pile o, in rari casi, con appositi alimentatori a bassa tensione. L’attività consente inoltre di acquisire una conoscenza dei principi basilari dell’ elettronica ed è un’ ottima palestra per esercitare l’ascolto e l’indagine sonora, lasciando ai partecipanti conoscenze spendibili poi in vari campi.



I concerti
Il concerto ensemble è un evento performativo live realizzato nei giorni di apertura della mostra.
Si prevedono 2 concerti ensemble effettuati venerdi 1 e sabato 2 maggio a Traversetolo.
Prima del concerto ensemble per il pubblico presente, verrà effettuata una presentazione generale di cos’è il circuit bending e di cosa andranno ad ascoltare.
Gli strumenti costruiti con la tecnica del circuit bending sono in grado di offrire una vasta gamma timbrica, favorendo l’indagine e la creatività nell’ambito dell’espressione musicale e sonora, sia utilizzati singolarmente da un solo esecutore, sia in configurazioni d’ensemble, in cui diversi esecutori possono, insieme, dare vita ad una vera e propria formazione orchestrale.



Perché lo proponiamo?
Il circuit bending permette di crearsi uno strumento musicale recuperandolo da vecchi giochi e di farne il proprio strumento musicale La tecnica del circuit bending e le attività che proponiamo sono adatte a:

  • Apprendimento. Focalizzata sul tema dell’ascolto e del suono si tratta di un’esperienza che da la possibilità di vivere, anche attraverso la produzione e la modifica di circuiti sonori, un’esperienza progettuale e insieme creativa, fortemente innovativa oltre che artistica e culturale.
  • Giovani. L’attività è espressamente pensata per i giovani utilizzando la musica come canale di inclusione sociale e di espressione sia individuale che collettiva.
  • Sociale. La mostra, il corso e i concerti saranno fruibili con un’attenzione particolare alla disabilità: in particolare si pensa ad attività gratuite riservate a soggetti con disabilità.

Contatti
maurocasappa@libero.it
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