The project

Paolo Capodacqua ritorna con un suo proprio album di canzoni d’autore a 30 anni di distanza dall’ LP Memorabilia.
Nel frattempo non è stato con le mani in mano, anzi, la sua attività nella musica è stata straordianariamente ricca e articolata.
In questi trent’anni infatti Paolo è diventato un punto di riferimento importante per la Canzone d’autore per bambini, con album come Bianchi Rossi Gialli Neri e La torta in cielo, (con i testi di Gianni Rodari) ed un’intensa attività concertistica e teatrale dedicata all’infanzia nelle scuole e nei teatri di tutta Italia e oltre. Inoltre alcune sue canzoni sono state inserite nei libri di testo della scuola primaria e lo scorso anno il coro delle voci bianche del Conservatorio di Piacenza gli ha dedicato un CD con la rilettura di quindici suoi brani.
Ma chi ha seguito l’evoluzione artistica di Paolo Capodacqua lo ricorda soprattutto come chitarrista di Claudio Lolli, l’inseparabile “uomo- orchestra” del grande cantautore bolognese, con il quale ha condiviso un’avventura musicale e umana unica nel nostro paese, un’avventura che ha visto i due amici protagonisti di un “never-ending tour” che ha attraversato l’Italia per ventidue anni, iniziato nel 1992 e protrattosi fino all’ultimo concerto del 2014.
Autore di musiche per il teatro e traduttore-interprete di Georges Brassens, Paolo si è espresso anche come giornalista musicale (a lui si deve la nascita della trasmissione Daltrocanto su Radio Articolo 1), collaborando con riviste e quotidiani. Artefice di un delizioso album strumentale come “Un deux trois”, Paolo Capodacqua è stato, in tutti questi anni, un autore “dietro le quinte”, un po’ per carattere e natura umana, un po’ perché molte delle sue canzoni, scritte in periodi diversi, sono rimaste nascoste nel cassetto. Anche per questo l’appuntamento con « ferite&feritoie », il suo nuovo album di canzoni inedite, è assolutamente da non perdere. Dieci brani di delicata poesia, una bonus track con una cover sorprendente ed una serie di importanti ospiti, musicali e non, sono l’impalcatura di questo attesissimo progetto che vi chiediamo di sostenere prenotando subito il CD attraverso questo crowdfunding.
Diverse saranno le formule e le opzioni per partecipare ed ottenere l’album: dalla spedizione dell’mp3 (con copertina da stampare), al cd vero e proprio, passando attraverso altre accattivanti “ricompense”, tra le quali vale la pena citare una formula ormai consolidata in Francia che è quella dell’incontro con l’autore per un ristretto gruppo di persone. Ma è solo sbirciando tra le righe della piattaforma di crowdfunding che potrete trovare le combinazioni che più vi interessano e vi intrigano. L’importante è partecipare…comme on dit.



…ma prima non ve lo avrei potuto spiegare. Gradite una buona tazza di the, Madame?
Gli intrusi stanno partendo ma ne arriveranno degli altri.
Alcune volte riusciremo a percepirli, ma altre volte non li sentiremo.
Ma è così che vanno queste cose…

Fionnula Flanagan in The Others

“Durante quegli istanti fremetti per l’impressione che l’intrusa fossi io”

Henry James, Il giro di vite

"Volevo dire: non c'è nemmeno una feritoia, una finestra, da cui si possa guardare?"
"Una sola. […] Ma non ne vale la
pena, le ripeto, un paesaggio che non val niente.”
[…]
Mai Drogo
si era accorto che la Fortezza fosse così complicata ed immensa. Vide
una finestra (o una feritoia?) aperta sulla valle, a quasi incredibile
altezza. Lassù dovevano esserci uomini che egli non conosceva […]

Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari

Vidi le piccole orme che venivano dal lago e tornavano
di nuovo al lago e là sparivano.
Con solo il vento per musica…

Ray Bradbury

Le cinquanta porte di Grace

Il titolo doveva essere Note a margine, lo stesso di un Recital che avevo ideato più di venti anni fa nel quale proponevo le mie canzoni ispirate a libri e letture.
Penso sia superfluo commentare il doppio senso del sostantivo “note”, inteso come annotazione e nota musicale nello stesso tempo. “A margine” di pagine, capitoli, libri…ma anche semplicemente orgogliosamente a margine di qualcosa.
Dopo vent’anni ho scoperto che quell’espressione era stata adottata da trasmissioni radiofoniche, rassegne ed eventi…
Bruciato insomma…
Peccato, sarebbe stato un titolo perfetto per un disco nel quale compaiono diversi pezzi ispirati a romanzi e racconti più o meno noti. Allora questo disco, che esce (escludendo i dischi per bambini), dopo trentadue anni dal precedente, Memorabilia, sarà intitolato

ferite&feritoie

Come presentarlo?
Parlando del titolo o parlando d’altro? O tutte e due le cose? (Mi ha sempre affascinato la possibilità di parlare di qualcosa “parlando d’altro”, così come ho un’attrazione particolare per le parentesi…).
Ma Parliamo del titolo. Il binomio ferite/feritoie genera una fortunata allitterazione, linguisticamente avvincente come tutte le allitterazioni . Le due parole condividono la stessa radice e la stessa origine (“ferire”), ma in maniera più sostanziale si rimandano semanticamente l’una all’altra… (Come non vedere nell’Origine del Mondo di Courbet ferita e feritoia insieme? Ah, le parentesi…)
Le ferite corporali, le ferite dell’anima, le ferite della Storia. L’Olocausto o le stragi di Mafia, ad esempio, sono ferite della Storia.
Le ferite possono anche trasformarsi in feritoie, per lasciare entrare uno spiraglio o per ritornare a guardare il mondo dalle proprie stesse ferite.
La doppia prospettiva della feritoia è seducente…
Si può essere osservatori ma anche, inaspettatamente, osservati. Si può scoprire, all’improvviso, di essere “gli Altri”, gli intrusi, The Others… come nel film di Alejandro Amenabàr, quando Grace Stewart (una splendida e intensa Nicole Kidman), scopre tutta la solitudine, la malinconia e la disperata sensazione di essere lei stessa “l’altro”, l’intrusa, il fantasma che infesta la casa con le cinquanta porte (da non aprire prima che l’ultima di esse sia stata chiusa…).
Osservatori e osservati, la feritoia è aperta da entrambi i lati. Con una feritoia a fare da limite ottico si può essere l’occhio e/o la “veduta”…. Anche i libri si offrono a questa dialettica.
Massimo Recalcati scrive che “la lettura può modificare non solo il lettore, ma anche il testo stesso. Il che significa che la lettura del libro non modifica solo chi legge ma anche il libro che viene letto”.
Nel giardino dei sentieri che si biforcano di Borges si parla di piani paralleli e possibili, di storie dai finali intercambiabili, di progettatori di labirinti e scrittori di libri : “Tutti pensarono a due opere; nessuno pensò che libro e labirinto fossero una cosa sola”.

Nella genesi di questo mio lavoro i libri hanno avuto un ruolo fondamentale. Molte di queste canzoni sono state ispirate da libri e letture. Fino a che punto loro, i libri, abbiano ispirato me e fino a che punto io li abbia riscritti non lo so. Forse i libri sono feritoie… e forse anche le canzoni, o forse, noi tutti si scrive un’unica grande storia, come nella Biblioteca di Babele di Borges, quella che comprende tutti i libri, la biblioteca “illimitata e periodica” dell’Universo… E poi, in fondo “Come tutti gli uomini della Biblioteca, in gioventú io ho viaggiato; ho peregrinato in cerca di un libro…”

Paolo Capodacqua



Version Française

Paolo Capodacqua nous revient avec un album de chansons d'auteur 30 ans après son disque LP Memorabilia.
Durant toutes ces années il n'est pas resté inactif, son activité musicale a été extraordinairement riche et diversifiée.
Lors de ces trente dernières années, Paolo est en fait devenu une référence importante dans le domaine de la chanson pour enfants, avec des albums comme Bianchi Rossi, Gialli Neri et La torta in cielo (sur les paroles de Gianni Rodari) . Il a conduit (mené) une intense activité de concerts et de théâtre consacrés à l'enfance dans les écoles et les théâtres d'Italie et d’ailleurs.
Certaines de ses chansons sont aujourd’hui intégrées dans des manuels d’école primaire. L’année dernière la chorale d’enfants du Conservatoire de Piacenza lui a consacré un CD avec une relecture de quinze de ses chansons.
Cependant, ceux qui ont suivi l'évolution artistique de Paolo Capodacqua se souviennent surtout de lui en qualité de guitariste de Claudio Lolli, dont il fut l’ inséparable «homme-orchestre» de ce grand auteur-interprète bolognais, avec lequel il a partagé une aventure musicale et humaine unique en Italie. Une aventure qui a vu les deux amis engagés dans une "tournée sans fin", qui a traversé l’Italie pendant vingt-deux ans, débutée en 1992 et qui s’est poursuivie jusqu’au dernier concert en 2014.
Auteur de musiques pour le théâtre et traducteur-interprète de Georges Brassens, Paolo s'est également exprimé en tant que journaliste musical (responsable de la naissance de l'émission Daltrocanto sur la Radio Articolo 1), collaborant avec des magazines et des journaux.
Auteur d'un délicieux album instrumental tel que "Un deux trois", Paolo Capodacqua a été, pendant toutes ces années, un auteur "dans les coulisses", en raison de son caractère et de sa personnalité humaine, en partie du fait que beaucoup de ses chansons, écrites à différentes périodes, sont restées cachées dans un tiroir.
C’est pourquoi le rendez-vous avec «ferite&feritoie», son nouvel album de chansons inédites, est à ne surtout pas manquer. Dix morceaux de poésie délicate, un bonus-track avec une cover surprenante ainsi qu’une série d’invités importants, musicaux ou non, constituent l’échafaudage de ce projet très attendu que nous vous demandons de soutenir en réservant le CD dès à présent grâce à ce crowdfunding.
Plusieurs formules différentes et diverses options seront proposées pour participer et obtenir l'album: du téléchargement mp3 (avec la pochette à imprimer) au CD proprement dit, en passant par d'autres “récompenses” captivantes, parmi lesquelles il faut mentionner une formule maintenant consolidée en France qui est celle de la rencontre avec l'auteur pour un petit groupe de personnes. Mais c’est uniquement en naviguant sur cette page de la plateforme de financement participatif que vous pourrez trouver les modalités qui vous conviennent le mieux et qui vous intéressent le plus. L'important est de participer ... comme on le dit.