The project

PRESENTAZIONE

“Centolire - il prezzo della speranza" è una commedia teatrale in tre atti che racconta la storia di un viaggio che trasforma gli uomini. La meta è una terra promessa, un luogo oltremare in cui gli uomini, se armati di buona volontà, possono migliorare la loro vita: L'America. I biglietti per il "sogno americano" si vendono in questura insieme alla fabbricazione di nuovi passaporti, ma anche attraverso gli agenti dell’emigrazione. Così ha inizio il sogno e la speranza per i milioni di giovani uomini che partono lasciando i villaggi ai vecchi e alle donne sole.

LA MOTIVAZIONE

L’elemento scatenante dell’intera storia è stato il mio viaggio di nozze a New York e l’immancabile visita al porto di Ellis Island. Ho deciso di ricostruire una memoria che oltre a contenere le esperienze vissute in prima persona dai miei parenti, diventa selettiva e quindi in qualche modo incompleta, latente, piena di rimozioni più o meno volontarie. Quello che mi interessava non era il racconto storico o sociale, ma la storia delle masse. Volevo ritrovare il particolare, l’uomo che lascia la sua terra per diventare oggetto di una metamorfosi attraverso il viaggio, per trasformarsi da uomo antico a uomo moderno. L’immancabile opportunità di progresso, spesso negata al meridione e talvolta negata anche negli Stati Uniti. Una sorta di provvidenza però riequilibra il destino dei protagonisti della storia grazie all’umanità dei compaesani.



LA STORIA NEL RACCONTO

L’uomo che parte è un uomo che porta con sé pochi oggetti e tutto sommato morti. È l’uomo che ha vissuto con un forte senso di identità e di memoria, la memoria delle storie raccontate dal padre Peppino e dalla mamma Maria. Il viaggio su navi che apparivano gigantesche tanto nelle dimensioni quanto nell’imponenza dei loro nomi e sarà questo il caso della Koenig Albert, il bastimento che accompagnerà i due cugini in una sorta di limbo dove esperienza e conoscenza spingeranno i due in dubbi atroci ed incontri rivelatori. Dopo tre settimane di navigazione in “steerage” - depositi adibiti a dormitori, sotto il livello del mare, senza finestre, poco spazio, pochi servizi igienici - i nostri venivano sbarcati sull’isola delle lacrime e subito ispezionati dal personale della marina militare americana. Si procedeva immediatamente nell’individuare eventuali malattie: tracoma, tubercolosi, alcolismo, mancanza di funzionalità negli arti, cecità, tutte le imperfezioni che avrebbero potuto precludere al giovane emigrante la possibilità di lavorare e di guadagnare, venivano segnalate come imperfezioni, i loro portatori venivano rimpatriati all’istante. Coloro che si dimostravano fisicamente perfetti venivano sottoposti ad ulteriori test di intelligenza o test attitudinali. I primi test mentali applicati alla masse di cui si abbia traccia nella storia moderna. Gli uomini del "nuovomondo" erano convinti che la mancanza di intelligenza potesse essere trasmessa come il colore degli occhi e dei capelli; coloro che non totalizzavano il minimo punteggio durante i test venivano sottoposti ad ulteriori esami e altri test che avrebbero confutato o smentito i sospetti di insufficienza mentale. L’uomo antico era chiamato a trasformarsi in un arco temporale innaturale, spaventosamente rapido. Doveva dimostrare di poter riuscire a diventare un uomo moderno, dimostrare di non credere più agli spiriti ai fantasmi al diavolo e a tutte quelle cose che non si vedono e non si spiegano, quindi non esistono. Ritrovare il compare nipote Luigi diventa così la vera ancora di salvezza per i due cugini. Il punto da cui far ripartire una nuova vita in un "Nuovomondo", ma alcuni fantasmi non smettono mai di inseguire l’ingenuità e la semplicità di chi ha vissuto per anni solo di terra e sacrificio. Alla fine a vincere sarà l’uomo e non la terra, perché “servire le necessità degli altri è l’unico business legittimo oggi nel mondo” (A.P. Giannini).



LA NOSTRA “IMPRESA”

Il lavoro teatrale imponente nelle scenografie (il secondo atto si apre sul ponte della Koenig Albert ed il terzo nella registry room di Ellis Island) e nella compagnia (25 attori che affollano le ambientazioni) è stato già messo in scena l'8 ed il 9 Aprile...ma come la stessa commedia racconta " …la grandezza nella vita sta nella grandezza del sogno in cui si è deciso di credere".
Noi abbiamo deciso di credere nel nuovo sogno americano, cioè portare in scena questo lavoro in Italia, ma soprattutto in America...lì dove tutto è iniziato!
Muovere un spettacolo teatrale oggi non è facile, portarlo oltreoceano è una vera sfida! Abbiamo candidato la commedia a diversi festival teatrali italiani e soprattutto al "In Scena! Italian Theater Festival NY" e col supporto dei nostri supporters trasformeremo il sogno in...opportunità!

IL CONTRIBUTO DELLA COMMUNITY

Per realizzare la commedia fino ad ora si è fatto ricorso all'autofinanziamento e agli "introiti" da biglietteria. Per muovere lo spettacolo i costi diventano più importanti e per questo motivo si è deciso di chiedere il contributo della community per sostenere alcuni costi rimasti scoperti (trasferte, noleggio teatro, spostamento scenografie, alloggi, ecc.) e per poter portare avanti l’iniziativa.
Il contributo della community è fondamentale in questo senso: raccogliere questa ultima parte di risorse permetterebbe di lasciare gli spettacoli ad accesso popolare e inoltre farebbe sì che le spese di vitto e alloggio non vengano intaccate.
Senza il contributo della community la commedia perderebbe una importante occasione di divulgazione e di diffusione, portando l'operazione ad avere una ricaduta culturale esclusivamente localistica. L'emigrazione di ieri non è così diversa dall'immigrazione di oggi!
Il contributo è anche fondamentale per dare a tutta l’organizzazione la sicurezza di vedere il proprio lavoro riconosciuto economicamente e, inoltre, la serenità di sapere l’iniziativa curata in ogni piccolo dettaglio e di avere gli strumenti necessari per affrontare qualsiasi evenienza!