380 € raccolti di 2,500 € richiesti (15 %)
TANGRAM Uno spettacolo per chi vuole scegliere
E’ uno spettacolo teatrale itinerante che racchiude in sé nove versioni di una storia.
Pone lo spettatore davanti ad una scelta.
Offre allo spettatore una possibilità.
Drammaturgia dell’autore messicano Hugo Wirth Nava, TANGRAM verrà messa in scena per la prima volta ad Maggio 2015, diretta dalla regista e light designer Violeta Arista.
E’ un testo che impone una regola: lo spettatore deve avere la possibilità di cambiare il percorso della storia attraverso la sua drammaturgia.
Usando le parole dell’autore, con TANGRAM è come andare in un museo, perché lo spettatore può percorrere liberamente le nove versioni da lui stesso create, tramite la combinazione delle sette scene scritte.
Una forma drammaturgica che si ispira alla struttura dell’antico gioco cinese Tangram. Lo spettatore è partecipe, avendo la possibilità di agire sull’andamento dell’azione in tre momenti di svolta, Il tutto caratterizzato da un linguaggio ironico e un umore nero. La rappresentazione, itinerante, si svolge in tre spazi (tre stanze), identici nell’allestimento, in cui gli attori lavorano simultaneamente creando nell’insieme le nove versioni proposte.
Lo spettatore dovrà abbandonare lo spazio alla fine di una prima scena comune e deciderà tra le tre versioni della seconda scena e le tre versioni dell’ultima, senza ricevere nessun indizio sulle conseguenze della sua decisione.
I meccanismi decisionali e le conseguenze che derivano dalle scelte fatte sono il fondamento di TANGRAM: una proposta che obbliga lo spettatore a essere partecipe e responsabile di quello che accade e di come finisce la storia, ma con l’opportunità di vedere cosa cambierebbe nel destino dei personaggi se ci fosse la possibilità di scegliere un'altra volta.
Sinossi
Nella vecchia casa materna abita Olivia, una donna di cui non si sa l’età, che si occupa della madre che è stata colpita da una malattia terminale ed è incapace di badare a se stessa.
Olivia ha due fratelli: Nicolas, morto anni fa di malattia e la cui presenza continua ancora oggi a impregnare i vecchi muri della casa. Una casa dove niente è cambiato; Alfonso, l’altro fratello, che si presume abbia lasciato la casa materna da quando Nicolas si è ammalato, e che, dopo tanto tempo, decide di ritornare con l’intenzione di restare a causa di un imminente divorzio, senza però volersi assumere la responsabilità di prendersi cura della madre malata.
Da questa invasione da parte di Alfonso scaturisce una forte opposizione di Olivia, che si sente perduta nella sua vita con la madre Ruth, alimentando ogni giorno il desiderio di liberarsi di essa.
L’unica cosa che unisce questi fratelli è il desiderare la morte di Ruth.
Sta per succedere qualcosa di straordinario. Il tempo sta scorrendo ed entrambi devono prendere una decisione in fretta. Farlo, impedirlo, aiutare, scappare? Idee, tante idee, pensieri in così poco tempo. Così nascono i tumori. Le teste possono esplodere. Un piccolo tumore. La cosa migliore in questi casi è concentrarsi e osservare la punta della scarpa, prima che le idee interferiscano con le decisioni.
L’idea
Nel 2012 Violeta Arista decide di riprendere il testo dello spettacolo La fe de los cerdos dell’autore Hugo Wirth Nava (per il quale aveva lavorato quattro anni prima a Città del Messico come light designer sotto la regia di Julio Escartìn). Tradotto in italiano come La fiducia dei porci, debutta a dicembre 2013 alla FE Fabbrica Esperienza di Milano, con la regia di Brunella Ardit. Nello stesso anno Hugo Wirth Nava mette in scena in Messico un altro suo testo, Intervenciones. Nel 2014, Violeta torna a mettere in scena un altro testo dell’autore, Tangram. Da qui l’idea di una trilogia (La fe de los cerdos, Tangram, Intervenciones) tradotta e messa in scena in Italia.
L’autore
Hugo Wirth Nava, nato in Messico nel 1981, è drammaturgo, regista e professore. Nel 2013 ha vinto il premio nazionale di drammaturgia UAM-UdeG-SCGDF, con il testo "Precisiones para entender aquella tarde". Insegna presso la scuola della Sociedad General de Escritores de México. Ha ricevuto finanziamenti dal Goethe Institut Mexiko e dal Programa Jóvenes Creadores FONCA. È stato vincitore del Concorso Teatro Nuevo (2002) e del Premio Manuel Herrera di Drammaturgia (2003). Molte sue opere sono state pubblicate e messe in scena. Tra queste: La fe de los cerdos, El día de la intolerancia… y Constantina no estaba, Los ositos y el misterio del culo, Virgencitas, Fisting, Despojos para un lunes, Fotograma, Fragmentos de desastres personales, Tangram, Intervenciones.
La regista
Violeta Arista. Nata in Messico nel 1979, è light designer e scenografa. Fin da piccola mostra un forte interesse verso le arti sceniche, con un particolare interesse per la luce. Ha studiato Disegno scenografico e illuminazione presso il Centro Nazionale Delle Arti a Città di Messico. Ha collaborato con diverse companie di danza, teatro, opera e musica. Nel 2007 entra a lavorare all’Hard Rock Live di Città del Messico (area light design), dove ha l’occasione di espandere il suo orizzonte verso la scena musicale e conferma il suo pensiero verso la luce come un potentissimo linguaggio scenico. Nel 2009 è vincitrice in Messico di un finanziamento nell’ambito del programma: Estìmulos para la creaciòn y desarrollo artistico organizzato da CONACULTA nella categoria Sviluppo artistico individuale, con il progetto di Regia e disegno scenografico “Volpone: el golpe final”. A fine 2010 si trasferisce in Italia e nel 2011 partecipa con il disegno luci al progetto “Orfeo va all´inferno” inserito nel Festival ExPolis: “la città fuori della città” organizzato dal Teatro della Contraddizione di Milano. A novembre 2011 ottiene una borsa di studio per il corso di Lighting designer presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Nel maggio del 2012 ha l’opportunità di sviluppare in collaborazione a sua collega Silvia Clai, per la prima volta il Light design dentro una opera lirica “Così fan tutte” di Mozart presentata per la associazione culturale Threes. Nel 2013 realizza il disegno luci e le scene per La fiducia dei porci dell’autore messicano Hugo Wirth Nava, nella Fe fabbrica dell''esperienza a Milano. A giugno del 2014 realizza il disegno luci per la prima edizione del festival Terraforma a villa Arconati organizzato dalla associazione culturale Threes. Attualmente è direttore tecnico del Teatro PimOff di Milano.
Mi interessa che lo spettatore sia attivo a 360° con uno spettacolo che lo smuova dalla poltrona e lo renda partecipe nell’evolversi dell’azione, nella quale tutti gli elementi, suono, scena, luci, costumi, testo, attori e regia sono in equilibrio tra loro. Per il Progetto Tangram ci sarà una divisione dei compiti all’interno di una squadra di lavoro pensata per raggiungere l’obbiettivo. Proponiamo uno spettacolo interattivo dove lo spettatore è pienamente coinvolto, compie delle scelte e costruisce il percorso della storia assieme a noi.
Riteniamo importante coinvolgere la community perché essa stessa potrebbe divenire attore della performance, scegliendo passo dopo passo, scena dopo scena le direzioni che i personaggi devono intraprendere. L’obiettivo è di riuscire a coprire, attraverso la campagna di crowdfunding su BeCrowdy, i costi del primo studio del percorso, a cui seguirà un secondo studio, fino a concludersi con il debutto a Maggio 2015. I 2.500 euro ci serviranno a coprire parte dei compensi degli attori e dei tecnici coinvolti nella seconda tappa, le spese di produzione delle scene e i costi di comunicazione e organizzazione dell’evento.
LE TAPPE DEL PROGETTO
I biglietti della terza tappa / debutto possono essere acquistati, indipendentemente dalla quota donata, al botteghino del Teatro Pim Off la sera stessa del debutto, oppure prenotando via mail all'indirizzo info@pimoff.it o telefonicamente al numero 02/54102612. Per maggiori informazioni, si può consultare il sito www.pimoff.it
CONTATTI
Sito: http://www.tangramopera.com/
Email: organizzazione.tangram@gmail.com
Violeta Arista, nata in Messico nel 1979, è light designer e scenografa.
Ha studiato Disegno scenografico e Illuminazione presso il Centro Nazionale Delle Arti a Città di Messico. Ha lavorato per circa trenta spettacoli di danza, teatro, opera e concerti occupandosi di regia, light design e disegno scenografico. Nel 2007 inizia a lavorare all’Hard Rock Live di Città del Messico (area light design), dove ha l’occasione di allargare i suoi orizzonti verso la scena musicale. Nel 2009 in Messico ottiene un finanziamento nell’ambito del programma “Estìmulos para la creaciòn y desarrollo artistico” organizzato da CONACULTA nella categoria Sviluppo artistico individuale, con il progetto di Regia e disegno scenografico “Volpone: el golpe final”.
A fine 2010 si trasferisce in Italia e nel 2011 partecipa con il disegno luci al progetto “Orfeo va all´inferno” inserito nel Festival ExPolis: “La città fuori della città” organizzato dal Teatro della Contraddizione di Milano. A novembre 2011 ottiene una borsa di studio per il corso di Lighting designer presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano.
Nel 2013 realizza il disegno luci e le scene per La fiducia dei porci dell’autore messicano Hugo Wirth Nava.
Attualmente è direttore tecnico del Teatro PimOff di Milano.
L'obiettivo non è stato raggiunto