Il progetto

Il Progetto

“Pupi - La nuova storia” è il progetto a più fasi del Collettivo Flock. Questo rappresenta l’incontro tra un oggetto di matrice mediterranea, il pupo siciliano, e l’arte contemporanea.

Il pupo (dal latino “pupus,i” bambino) è un’opera d’arte unica, che si afferma in Sicilia verso la prima metà dell’800. Molto simile alle marionette, si distingue tuttavia da quest’ultima per una serie di caratteristiche peculiari. La marionetta si presenta come un fantoccio di legno, animata dall’alto esclusivamente per mezzo di fili. Il pupo, dal volto scolpito e il corpo rivestito tradizionalmente da una corazza, si muove attraverso due aste di metallo, di cui una ne attraversa il capo e l’altra, collegata al braccio destro, garantisce movimenti più veloci e realistici. Alcuni studiosi del ‘700 supponevano che l’abilità dei pupari, ovvero gli artigiani dei pupi, derivasse da quella di alcuni siracusani molto bravi nel costruire e far muovere marionette al tempo di Socrate e Senofonte.

Inizialmente utilizzati “in paggio” - ovvero sia spogliati dalle tipiche corazze - per raccontare storie siciliane, successivamente, due pupari, Gaetano Greco e Don Liberto Canino, decisero di vestire i loro pupi con delle armature, costruendo guerrieri cristiani e saraceni, sulla base degli affreschi esistenti a Palazzo Reale e allo Steri, a Palermo. Nelle abili mani del puparo, i pupi davano vita ad Orlando e i suoi paladini, raccontandone le gesta e diventando i miglior interpreti dello spirito epico, eroico e cavalleresco de “le Chanson de geste”, che segnò lo sviluppo di un’educazione sentimentale e di una visione poetica del mondo. L’opera dei pupi diventò così l’unica fonte di istruzione e allo stesso tempo una delle poche occasioni di svago e di divertimento per le classi più umili, apprezzata in seguito anche dalla borghesia. Sebbene la matrice dell’opera fosse prettamente francese, il popolo siciliano trovò qualcosa su cui proiettare il proprio animo e i propri sentimenti. Nell’Opera dei Pupi si ha la trasmissione di alti codici di comportamento dalle antiche origini che hanno interessato il popolo siciliano, codici come la cavalleria, il senso dell’onore, la lotta per la giustizia e la fede. Ancora oggi i personaggi interpretati dai pupi sono simboli e modelli che rispecchiano i difetti e le virtù dell’uomo comune.



Il Pupo è realizzato in legno totalmente naturale, modellato sulla base di un pupo tradizionale già esistente, costruito seguendo minuziosamente le dimensioni e le proporzioni dell’originale.

Oggetto emblematico, nato dal costante confronto con il diverso torna ad essere perno per una nuova simbiosi. In un’epoca dove la creolizzazione si estende su scala globale, l’ibridazione diventa entità diffusa e sempre in maggiore crescita.
Facendo un salto nella storia, si mette a disposizione il pupo, nudo e multiplo, in che modo adesso un popolo diffuso può dar voce a codici comuni? Una giuria composta da professionisti del settore selezionerà una rosa di artisti che, seguendo le logiche della propria ricerca, potranno reinterpretare l’oggetto facendosi portavoce della nuova storia dei pupi.
Il progetto, una volta presentato presso lo spazio DISCONTINUO a Barcellona Pozzo di Gotto, sarà esposto presso la galleria Amy-d Arte Spazio di Milano entro l’anno 2019.

Il contributo

Alla base dei progetti del Collettivo Flock come sempre vi è l’idea di creare Hub di aggregazione dove mondi culturali diversi - specchio della costituzione interna del Collettivo, discontinua e fatta di singoli soggetti con vari indirizzi lavorativi – possano incontrarsi e condividere idee e opinioni, confrontandosi con esposizioni centrate sul dialogo con il pubblico e con gli artisti partecipanti.

Fino ad ora gli eventi creati dal Collettivo hanno riscosso un grande successo di pubblico, istituendo non-luoghi dove l’arte invade lo spazio comune e vi si armonizza in maniera temporanea, senza lasciare traccia alcuna se non nel ricordo del fruitore, mai univoco e sfaccettato. “Pupi – La Nuova Storia” rappresenta il primo progetto itinerante creato dal Collettivo e, grazie alla collaborazione di 15 artisti da tutta Italia (scelti da una giuria di professionisti del settore) si pone l’obiettivo di portare l’arte in diverse parti della penisola.



Questo ambizioso progetto necessita di finanziamenti che al momento il Collettivo può solo in minima parte sostenere, da qui il numero limitato delle sedi di esposizione segnalate nel bando.

Il vostro contributo aiuterà a far sì che il progetto riesca a raggiungere nuove location, al fine di portare testimonianza del risultato di questa simbiosi culturale in giro per l’Italia.

Al raggiungimento della quota di 2000 euro sveleremo le città che ospiteranno “Pupi - La Nuova Storia” nel 2019 se la raccolta fondi dovesse andare a buon fine.