Il progetto

OLOTROPICA - Il primo album

Perché finanziare il CD di una band esordiente?
Mi sembra evidente: per dare un futuro alla musica tutta!
“Chi salva una vita salva il mondo intero”, come dice la frase del Talmud citata in Schindler’s List: allo stesso modo, potremmo dire, “chi produce un disco salva la musica intera”.
Chissà, magari gli Olotropica sono i nuovi Beatles (vabbè, per dare un’idea…) e se non darete loro l’opportunità di realizzare l’opera prima nessuno lo saprà mai, e sarà stata anche colpa vostra!
Soprattutto di questi tempi, con le case discografiche che non investono più, e in luoghi come questa valle dell’Abruzzo profondo, dimenticata da Dio e soprattutto dagli uomini, la raccolta di fondi online è l’unica speranza per riuscire nell’impresa.
“Olotropica”, dal greco “olos” (intero) e “trepein” (andare verso), andare dunque verso la propria interezza.



Proprio questo hanno fatto e fanno gli Olotropica: cinque di giovani musicisti, attivi da anni nella piccola valle Subequana (appena 3.000 abitanti divisi fra 6 comuni in provincia dell’Aquila) senza mai essere riusciti a trovare l’equilibrio necessario per mettere in piedi un progetto ambizioso e di lungo respiro, si incontrano quasi per caso e imboccano decisi l’impervia strada destinata a condurli, finalmente, verso la propria interezza intesa come integrazione virtuosa di caratteri differenti, come il nome che danno alla loro band suggerisce.



Paolo (chitarra), Pierluigi (basso) e Valentina (voce), tutti e tre Di Cesare (ma solo i primi due sono fratelli) e tutti e tre di Castel di Ieri, conoscono quasi per caso Michele Musti (batteria) e Riccardo Pezzopane (tastiere) da Castelvecchio Subequo soltanto un anno fa, nonostante i due paesi distino fra loro appena due chilometri; ma l’occasione decisiva arriva lo scorso inverno, quando insieme ad altri musici della zona vengono invitati a partecipare ad una serata-evento per la consegna del premio “Una vita per il rock” a Franz Di Cioccio, storico batterista della PFM.
I cinque suonano insieme e, nonostante lo scarso tempo a disposizione per le prove, si accorgono che fra loro è magicamente nata un’intesa vincente, un feeling particolare capace di generare emozioni in loro e in chi li ascolta.
Cominciano, come spesso accade, con un repertorio di cover attingendo al vasto patrimonio poetico e musicale dei nostri cantautori, ma dopo qualche tempo accade qualcosa di nuovo…
Valentina da tempo scriveva testi per futuribili canzoni ma, un po’ a causa della sua personalità discreta e sensibile (che contrasta con un’esteriorità estroversa e vulcanica), un po’ per il carattere fortemente intimo delle sue composizioni, non aveva mai trovato la forza di condividerli con gli altri, nemmeno con Paolo e Pierluigi che conosceva da sempre.
L’arrivo in squadra di Michele e Riccardo però completa come per incanto un mosaico perfetto di personalità e crea un’alchimia, un rapporto di confidenza tale fra i cinque ragazzi che tra una serata e l’altra i testi di Valentina cominciano a saltare fuori e gli altri cominciano a lavorare per rivestirli di note.
Nasce così il progetto per la registrazione del primo lavoro omonimo: “Olotropica”, dunque, un CD con 9 brani originali in cui a testi sempre molto intimisti e delicati (si percepisce la mano femminile ma anche un certo esistenzialismo) si uniscono musiche fortemente evocative e formalmente curate allo stesso tempo, nel solco della tradizione cantautorale che da sempre ispira i nostri.
Ospite speciale Marino Severini della Gang, che ha regalato ai ragazzi la sua voce in “Bobby Pearce”: un motivo in più per aiutare questo disco a vedere la luce!